Dal 2008 gli incentivi per il solare termodinamico
È già pronta la bozza di decreto interministeriale per istituire un conto energia per il solare termodinamico, analogo a quello del fotovoltaico. Lo ha annunciato il Ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio a margine del convegno “Il ritorno di Archimede. Il solare a concentrazione per un futuro rinnovabile”, tenutosi a Roma lunedì scorso.
Il decreto, messo a punto in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico, punta ad introdurre in Italia uno strumento legislativo sul modello di quello spagnolo, che preveda un incentivo pari a 20-25 centesimi a Kw per 25 anni, che si riduca progressivamente nel corso del ciclo di vita dell’impianto, stimato in 30-35 anni.
Il Ministro Pecoraro Scanio conta di avviare il meccanismo di incentivazione a partire dal 2008; sarebbero inoltre allo studio specifici aiuti per le imprese che decidono di investire in Africa. “Ma gli incentivi potranno partire solo dopo che saranno individuati gli impianti – ha fatto sapere il Ministro – e finora hanno mostrato interesse soltanto la Calabria, che ha già inviato la lettera di intenti, il Molise, la Puglia, la Sardegna la Basilicata e la Sicilia.
Il Ministro guarda alla Spagna anche quando cita il megaimpianto fotovoltaico realizzato a Siviglia: “colossi come l’Enel dovrebbero progettare qualcosa di simile” Ricordiamo che in Italia un impianto sperimentale che utilizza il solare termodinamico è in costruzione presso la centrale Enel di Priolo Gargallo in provincia di Siracusa. Realizzato da Enel ed Enea, integrerà un ciclo combinato a gas con un impianto solare termodinamico. Si tratta del Progetto Archimede, frutto del lavoro del premio Nobel Carlo Rubbia. L’entrata in esercizio è prevista per il 2009.
La tecnologia messa a punto dall’ENEA potrebbe quindi consentire alla fonte solare di diventare la fonte energetica primaria, in sostituzione delle biomasse, in quei Paesi in via di sviluppo in cui il livello di radiazione solare è considerevole.
Come funziona
Nell'impianto ENEA gli specchi parabolici lineari concentrano la luce diretta del sole su un tubo ricevitore (dentro il quale scorre il fluido termovettore), che assorbe l'energia raggiante e la converte in calore ad alta temperatura. Il fluido riscaldato (a 550 °C) viene convogliato in un serbatoio “caldo”, dove va a costituire l’accumulo di calore ad alta temperatura. Dal serbatoio “caldo”, il fluido è inviato ad uno scambiatore dove cede una parte di calore con il quale viene generato vapore che alimenta un sistema convenzionale di produzione di energia elettrica. Il fluido conclude la sua corsa nel serbatoio “freddo”, a 290°C, da dove viene prelevato e re-immesso nel ciclo.Per la produzione di energia da immettere in rete vengono utilizzati:- sistemi a collettori parabolici lineari - sistemi a torre mentre per la produzione destinata a piccole comunità isolate sono utilizzati i sistemi a concentrazione puntiforme (specchi parabolici). Il sistema progettato dall’ENEA combina le due tecnologie dei sistemi a collettori parabolici lineari e dei sistemi a torre e prevede una serie di profonde innovazioni che permettono di superare i punti critici di entrambe.
Vantaggi
Negli impianti solari di tecnologia ENEA non sono impiegati materiali tossici, infiammabili o pericolosi. In particolare, il liquido termovettore usato è un comune fertilizzante, ed eventuali fuoriuscite accidentali non hanno alcun impatto ambientale. Gli impianti solari non costituiscono una sorgente di rischio o di altri fastidi (ad es. rumore) per le popolazioni residenti nelle loro vicinanze. Una volta smantellato l'impianto, il terreno è riutilizzabile senza limitazioni.Il sistema è modulare e può essere utilizzato sia in impianti di taglia elevata (centinaia di MWe), connessi con la rete elettrica, sia in impianti più piccoli (di pochi MWe) per comunità isolate. L’introduzione di un sistema di accumulo consente di immagazzinare l'energia termica e di produrre energia elettrica quando serve e con continuità anche in assenza di radiazione solare diretta. Un impianto può essere realizzato in circa tre anni e la sua vita attesa è di 25-30 anni, sicuramente estendibile apportando successive modifiche e miglioramenti.
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