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lunedì 26 marzo 2007

Entro maggio arriveranno le linee guida della 192/05

Scatterà tra poco più di tre mesi – il 1° luglio 2007 – l’obbligo di dotare di certificazione energetica gli edifici esistenti posti in vendita. Lo prevede il Dlgs 311/2006 che modifica il Dlgs 192/2005 sul rendimento energetico in edilizia.Per il primo anno l’obbligo riguarderà soltanto gli edifici superiori a 1000 metri quadrati, nel caso di compravendita dell’intero immobile; dal 1° luglio 2008 sarà esteso agli edifici sotto i 1000 metri quadrati, sempre nel caso di compravendita dell’intero immobile; dal 1° luglio 2009, invece, il certificato di efficienza energetica diventerà obbligatorio anche per la compravendita dei singoli appartamenti.Dal 1° gennaio 2007 la certificazione energetica costituisce requisito indispensabile per usufruire delle detrazioni dall’Irpef del 55% delle spese per la riqualificazione energetica degli edifici e per il nuovo Conto Energia.Le linee guida per i criteri di certificazione arriveranno entro maggio; fino alla loro emanazione, la certificazione energetica potrà essere sostituita da un attestato di qualificazione rilasciato dal progettista dell’edificio o dal direttore dei lavori e presentato al Comune di competenza contestualmente alla dichiarazione di fine lavori.Con molta probabilità le linee guida si rifaranno al Protocollo ITACA, un metodo per la valutazione della qualità energetica ed ambientale di un edificio, elaborato dal Gruppo di Lavoro Interregionale in materia di bioedilizia di Itaca, l’Istituto per la Trasparenza l’Aggiornamento e la Certificazione degli Appalti.Il Protocollo consente di attribuire un punteggio di eco-sostenibilità agli edifici, definisce in modo univoco “una regola” basata su presupposti di certezza scientifica, interesse pubblico e semplicità, ed è corredato da schede che inquadrano ogni singolo requisito relativo ai diversi aspetti dell’ecosostenibilità di un progetto. Il Protocollo individua le dieci regole fondamentali della bioedilizia: - ricercare uno sviluppo armonioso e sostenibile del territorio, dell’ambiente urbano e dell’intervento edilizio; - tutelare l’identità storica delle città e favorire il mantenimento dei caratteri storici e tipologici legati alla tradizione degli edifici;- contribuire, con azioni e misure, al risparmio energetico e all’utilizzo di fonti rinnovabili; - costruire in modo sicuro e salubre; - ricercare e applicare tecnologie edilizie sostenibili sotto il profilo ambientale, economico e sociale; - utilizzare materiali di qualità certificata ed eco-compatibili; - progettare soluzioni differenziate per rispondere alle diverse richieste di qualità dell’abitare; - garantire gli aspetti di “safety” e di “security” dell’edificio; - applicare la domotica per lo sviluppo di una nuova qualità dell’abitare; - promuovere la formazione professionale, la progettazione partecipata e l’assunzione di scelte consapevoli nell’attività edilizia. Le regole ed i requisiti sono di tipo prestazionale ed elencano non solo i parametri caratteristici di un determinato aspetto (ad esempio l’isolamento termico, ecc.), ma individuano soprattutto l’obiettivo finale che consiste nella riduzione dei consumi di energia al di sotto di una soglia predefinita. Il Protocollo ITACA è composto da una serie di linee guida raccolte in 70 schede di valutazione che corrispondono ad altrettanti requisiti di compatibilità ambientale. Considerata l’effettiva complessità di alcune parti del metodo proposto è stata valutata la possibilità di affiancare ad esso un sistema semplificato composto da 28 schede. Tale semplificazione ha comunque mantenuto i requisiti ritenuti fondamentali ed indispensabili per la realizzazione di interventi eco-sostenibili.

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