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domenica 25 marzo 2007

PROGETTO HYDROSOL - Idrogeno dal sole

Si chiama Hydrosol il progetto che potrebbe rivoluzionare con la produzione di idrogeno verde il futuro energetico mondiale. L'idea nuova riguarda il tipo di alimentazione necessario per procedere all'elettrolisi, in cui si separano dall'acqua l'idrogeno e l'ossigeno. Ai combustibili fossili classici, necessari per ottenere la scissione, gli scienziati hanno sostituito l'energia del sole e la produzione di idrogeno avviene grazie ad un reattore solare a zero emissioni di CO2. Nel giro di dieci anni i prezzi dell'idrogeno ecologico potrebbe essere competitivi con quelli dell'idrogeno prodotto dal gas naturale. La chiave di volta che ha permesso di realizzare il nuovo processo sta nell'uso di nanomateriali ad alte capacita' di separazione dell'acqua in grado di sopportare cicli di ossidazione e riduzione. Tali materiali sono stati usati per rivestire il reattore solare monolitico che diventa cosi' capace di ripetere il processo di separazione continuamente senza che avvengano modificazioni. Il reattore monolitico in se' non e' una novita', viene gia' utilizzato come convertitore nelle automobili catalitiche, ma per la prima volta la geometria del reattore e' stata trasferita con successo alle applicazioni solari. Il progetto Hydrosol ha vinto, insieme al sistema stereoscopico ad alta energia e al progetto APOPTOSIS, il premio Descartes per la ricerca della Commissione europea, pari ad un milione di euro. Ma l'idea, frutto della collaborazione di quattro team in campi complementari di ingegneria di diversi paesi, Grecia, Germania, Danimarca, Gran Bretagna, ha gia' attirato l' attenzione internazionale. Nel 2005 ha vinto il premio ''Global 100 Eco-Tech'' all' esposizione internazionale giapponese di Aichi dove e' stato scelto come ''una tecnologia ambientale che contribuisce in modo significativo alla soluzione globale dei problemi ambientali e alla creazione di un futuro sostenibile''. Un altro riconoscimento e' arrivato a Hydrosol alla partnership internazionale per l'economia dell'idrogeno(IPHE). Al di la' dei premi i risultati di questo progetto di ricerca diventano una pietra miliare per un grosso potenziale di sviluppo dell'idrogeno a partire da fonti rinnovabili sul lungo periodo. Si apre cosi' la possibilita' di garantire l' approvvigionamento energetico anche a regioni del mondo con scarse risorse energetiche, ma ricche in energia solare. (ANSA).

(ANSA) - ATENE, 24 MAR - Studiosi greci hanno realizzato per la prima volta un reattore solare per la produzione di idrogeno grazie a vapore acqueo e energia solare. Il programma da cui e' scaturita questa sensazionale invenzione si chiama 'Hydrosol' e - scrivono i ricercatori - "puo' funzionare a ciclo continuo". "Ora abbiamo realizzato un reattore con una potenza di 100 kilowatt - dicono - Cominceremo a lavorare a uno da un megawatt, entro cinque anni a uno da 10 MW e dopo ancora a uno da 100 MW ".
Quando si leggono numeri così mirabolanti, un po 'di cautela è d'obbligo.
E' possibile ottenere qualche informazione in più dal sito
ecoage; l'idrogeno verrebbe prodotto facendo fluire il vapor d'acqua in un reattore monolitico di ceramica, resistente alle alte temperature.
La geometria del reattore è a nido d'ape, con molti canali paralleli delle dimensioni di un millimetro, ricoperti da uno strato di nanomateriali attivi. (Nell'
immagine qui a sinistra si vede un canale analogo, ma a sezione quadrata)
Quando il vapore passa nei canali, l'ossigeno è assorbito dallo strato e l'idrogeno viene così liberato. Per "ripulire" il nanomateriale dall'ossigeno è necessario scaldarlo; qui entra in gioco l'energia solare. Il reattore viene infatti riscaldato da un concentratore a energia solaretermica.
Questa tecnologia di produrre dell'idrogeno è interessante perchè è semplice (non occorre il passaggio intermedio dell'elettrolisi) e il reattore non ha parti mobili.
Tuttavia, come scrivevo prima, occorre un po' di cautela. E' opportuno fare ad esempio una semplice considerazione energetica; anche se si riuscisse ad usare tutta la potenza solare incidente di 1 kW/m² e a concentrarla senza alcuna perdita per riscaldare il reattore e liberare l'O2, per avere un impianto da 100 kW occorrerebbero almeno 100 m² di terreno libero! (In realtà la superficie richiesta dovrà essere un po' maggiore a causa delle perdite del processo. Occorre inoltre tenere conto dell'energia ulteriore che deve essere fornita per comprimere eeventualmente liquefare l'idrogeno).
Dal momento che l'energia solare è molto diluita, dubito che sarà possibile, anche con questa interessante invenzione, raggiungere le concentrazioni di potenza dei combustibili fossili. Dobbiamo imparare a vivere con più lentezza.

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