Pro ite custu blog?

Custu est unu blog pitichedhedhu pro faedhàre intra nois de su chi nos piaghet de prusu, este a narrere su mundu de s'Energhia.
M'ana iscusare sos puritanos de sa limba sarda si su ch'iscrio no este su menzus, ma este unu modu commente un'atteru pro comintzare.
Duncas benebénnius cumpanzos de viazu!
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mercoledì 28 marzo 2007

Ristrutturazioni edilizie e detrazione del 36%

28/03/2007 - L’ultima Finanziaria (Legge 298/2006, comma 387) ha prorogato a tutto il 2007 l’agevolazione del 36% per le ristrutturazioni edilizie.Ricordiamo che la detrazione dall’Irpef del 36% delle spese per il recupero del patrimonio edilizio è stata introdotta per la prima volta dall’articolo 1 della legge n. 449 del 1997, ed è stata poi prorogata con successive disposizioni normative.Il comma 387 della Finanziaria si articola in due parti: la lettera a) fa riferimento alle detrazioni Irpef del 36%, e la lettera b) all’applicazione dell’Iva agevolata del 10%.Il comma 388, invece, ripete l’obbligo, già sancito dall’articolo 35, comma 19, del DL 223/2006 (decreto Bersani), di evidenziare in fattura, a partire dal 4 luglio scorso, il costo della manodopera.Aliquote e tetti massimiIl DL 223/2006, convertito con modificazioni dalla Legge 248/2006 prevede che:- a decorrere dal 1º ottobre 2006 la quota di spesa detraibile è pari al 36% nei limiti di 48.000 euro per abitazione; - venga ripristinata, per le prestazioni fatturate dal 1° ottobre 2006, l’applicazione dell’aliquota IVA agevolata del 10% in riferimento agli interventi di recupero del patrimonio edilizio di cui all’articolo 7, comma 1, lettera b), della legge n. 23 dicembre 1999, n. 488 (Finanziaria per il 2000); - analoga detrazione sia prevista per i soggetti che acquistano unità abitative comprese in fabbricati, sui quali siano stati eseguiti interventi di recupero edilizio;- le agevolazioni spettino a condizione che il costo della relativa mano d’opera sia evidenziato in fattura. Quindi, nel corso del 2006 le agevolazioni sono state così articolate: - dal 1° gennaio 2006 al 30 settembre 2006: detrazioni Irpef del 41% e Iva ordinaria al 20%; - dal 1° ottobre 2006 al 31 dicembre 2006, ulteriormente prorogato dalla Finanziaria al 31 dicembre 2007: detrazioni Irpef del 36% e Iva agevolata al 10%.Di conseguenza, il contribuente che ha sostenuto costi di ristrutturazione nell’arco del 2006, potrà usufruire della detrazione del 41%, per i bonifici effettuati antecedentemente al 1° ottobre 2006, e di quella del 36%, per i pagamenti effettuati a partire da tale data.Occorre fare attenzione al fatto che dal 1° ottobre 2006 l’importo massimo di spesa ammessa all’agevolazione è stato ridotto a complessivi 48.000 euro per ogni immobile. Fino al 30 settembre 2006, la spesa massima ammessa al beneficio era sempre di 48.000 euro, ma riferita a ciascun contribuente ed, eventualmente, a ogni immobile. Ciò vuol dire, ad esempio, che due coniugi, nella prossima dichiarazione dei redditi, potranno usufruire di una detrazione su un importo di 48.000 euro ciascuno, per le spese sostenute fino al 30 settembre 2006. Per i costi sostenuti a partire dal 1° ottobre 2006, ciò non sarà più possibile. Si ricorda, inoltre, che nel caso di prosecuzione dei lavori iniziati in anni precedenti, il limite di 48.000 euro deve essere riferito al costo complessivo della ristrutturazione. Pertanto, se nel 2005 sono state sostenute spese, ad esempio, per 15mila euro, nel corso del 2006 può essere utilizzata una capienza residua di soli 33mila euro.Manodopera in fatturaUn’altra novità è costituita dall’obbligo di indicare nella fattura (anche di acconto), a partire dal 4 luglio 2006, il costo della manodopera. Per costo della manodopera si intende il costo sia della manodopera impiegata direttamente sia di quella eventualmente impiegata da appaltatori o subappaltatori e da questi comunicato. La mancata osservanza di tale obbligo comporta la decadenza dai benefici.Spese ammissibiliLe agevolazioni si applicano a interventi di:- manutenzione ordinaria, solo se eseguita su parti comuni e non anche su singole unità abitative o loro pertinenze;- manutenzione straordinaria;- restauro e risanamento conservativo;- ristrutturazione edilizia.Inoltre, sono ammessi al beneficio altri interventi previsti da specifici provvedimenti e finalizzati ad esempio alla realizzazione di parcheggi su aree pubbliche, alla eliminazione di barriere architettoniche, all’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi, alla cablatura degli edifici, al contenimento dell’inquinamento acustico, al conseguimento di risparmi energetici, alla adozione di misure antisismiche, all’esecuzione di opere volte ad evitare gli infortuni domestici.Iva agevolata del 10%La lettera b) del comma 387 della Finanziaria proroga al 31 dicembre del 2007 l’Iva agevolata del 10% (prevista dall’articolo 7, comma 1, lettera b), della legge 23 dicembre 1999, n. 488). Questa agevolazione transitoria si applica alle prestazioni relative agli interventi di recupero edilizio per manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro e opere di risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, realizzati su fabbricati a prevalente destinazione abitativa privata. L’Iva agevolata transitoria del 10% non si applica: - alle cessioni di beni, sia nei confronti del prestatore d’opera che del committente; - alle cessioni di beni forniti da un soggetto diverso da quello che esegue i lavori;- alle prestazioni di natura professionale quali, progettazione, consulenza, eccetera; - alle prestazioni di servizi resi in subappalto alla ditta che segue i lavori.Iva ordinaria del 10%Si applica agli interventi di restauro e risanamento conservativo e di ristrutturazione, con esclusione, quindi, di manutenzioni ordinarie e straordinarie. Si applica alle prestazioni di servizi dipendenti da contratti di appalto o d’opera e alle cessioni di beni finiti, con esclusione delle materie prime e dei semilavorati, destinati alla realizzazione degli interventi stessi.
I Modelli e le istruzioni dal sito dell'Agenzia delle entrate

Piccola generazione distribuita - documenti Autorità


Due documenti per la consultazione dell'Autorità per l'efficienza nella connessione alla rete e nella misurazione della piccola generazione distribuita, soprattutto da fonti rinnovabili e in cogenerazione
L'Autorità per l'energia elettrica e il gas ha pubblicato due documenti per la consultazione riguardanti la produzione di energia elettrica da piccoli impianti, cioè per la cosiddetta generazione distribuita. Il primo documento (13 pp.) si riferisce alle regole per la connessione alle reti in bassa tensione, mentre il secondo (6 pp.) riguarda la misura dell’energia elettrica prodotta da tali impianti. Entrambi i documenti per la consultazione hanno l’obiettivo di perfezionare la normativa sulla piccola generazione di energia elettrica, prodotta principalmente da fonti rinnovabili (ad esempio, fotovoltaico, il mini e micro hydro o il piccolo eolico) e da cogenerazione. Per la produzione su piccola scala da rinnovabile o in cogenerazione viene proposta l’introduzione di condizioni di accesso alla rete più favorevoli rispetto alla produzione da fonte convenzionale. L’Autorità propone, inoltre, di estendere le regole per la misurazione dell’energia elettrica prodotta da fotovoltaico anche alle altre fonti, una questione chiave per lo sfruttamento dei diversi sistemi di incentivazione, come i certificati verdi e il conto energia. I due documenti per la consultazione assumono particolare rilevanza alla luce del recente
decreto per il conto energia fotovoltaico che richiede per la sua effettiva attuazione anche i provvedimenti dell’Autorità sulle condizioni procedurali per l’ottenimento della tariffa incentivante. Tutti i soggetti interessati possono far pervenire all’Autorità osservazioni, circa i contenuti dei due documenti per la consultazione, entro il 26 marzo prossimo.7 marzo 2007
Documento:
aut_consultazione_connessione_5mar07.pdf (0.18 Mb)
Documento:
aut_consultazione_misura_5mar07.pdf (0.05 Mb)

lunedì 26 marzo 2007

Entro maggio arriveranno le linee guida della 192/05

Scatterà tra poco più di tre mesi – il 1° luglio 2007 – l’obbligo di dotare di certificazione energetica gli edifici esistenti posti in vendita. Lo prevede il Dlgs 311/2006 che modifica il Dlgs 192/2005 sul rendimento energetico in edilizia.Per il primo anno l’obbligo riguarderà soltanto gli edifici superiori a 1000 metri quadrati, nel caso di compravendita dell’intero immobile; dal 1° luglio 2008 sarà esteso agli edifici sotto i 1000 metri quadrati, sempre nel caso di compravendita dell’intero immobile; dal 1° luglio 2009, invece, il certificato di efficienza energetica diventerà obbligatorio anche per la compravendita dei singoli appartamenti.Dal 1° gennaio 2007 la certificazione energetica costituisce requisito indispensabile per usufruire delle detrazioni dall’Irpef del 55% delle spese per la riqualificazione energetica degli edifici e per il nuovo Conto Energia.Le linee guida per i criteri di certificazione arriveranno entro maggio; fino alla loro emanazione, la certificazione energetica potrà essere sostituita da un attestato di qualificazione rilasciato dal progettista dell’edificio o dal direttore dei lavori e presentato al Comune di competenza contestualmente alla dichiarazione di fine lavori.Con molta probabilità le linee guida si rifaranno al Protocollo ITACA, un metodo per la valutazione della qualità energetica ed ambientale di un edificio, elaborato dal Gruppo di Lavoro Interregionale in materia di bioedilizia di Itaca, l’Istituto per la Trasparenza l’Aggiornamento e la Certificazione degli Appalti.Il Protocollo consente di attribuire un punteggio di eco-sostenibilità agli edifici, definisce in modo univoco “una regola” basata su presupposti di certezza scientifica, interesse pubblico e semplicità, ed è corredato da schede che inquadrano ogni singolo requisito relativo ai diversi aspetti dell’ecosostenibilità di un progetto. Il Protocollo individua le dieci regole fondamentali della bioedilizia: - ricercare uno sviluppo armonioso e sostenibile del territorio, dell’ambiente urbano e dell’intervento edilizio; - tutelare l’identità storica delle città e favorire il mantenimento dei caratteri storici e tipologici legati alla tradizione degli edifici;- contribuire, con azioni e misure, al risparmio energetico e all’utilizzo di fonti rinnovabili; - costruire in modo sicuro e salubre; - ricercare e applicare tecnologie edilizie sostenibili sotto il profilo ambientale, economico e sociale; - utilizzare materiali di qualità certificata ed eco-compatibili; - progettare soluzioni differenziate per rispondere alle diverse richieste di qualità dell’abitare; - garantire gli aspetti di “safety” e di “security” dell’edificio; - applicare la domotica per lo sviluppo di una nuova qualità dell’abitare; - promuovere la formazione professionale, la progettazione partecipata e l’assunzione di scelte consapevoli nell’attività edilizia. Le regole ed i requisiti sono di tipo prestazionale ed elencano non solo i parametri caratteristici di un determinato aspetto (ad esempio l’isolamento termico, ecc.), ma individuano soprattutto l’obiettivo finale che consiste nella riduzione dei consumi di energia al di sotto di una soglia predefinita. Il Protocollo ITACA è composto da una serie di linee guida raccolte in 70 schede di valutazione che corrispondono ad altrettanti requisiti di compatibilità ambientale. Considerata l’effettiva complessità di alcune parti del metodo proposto è stata valutata la possibilità di affiancare ad esso un sistema semplificato composto da 28 schede. Tale semplificazione ha comunque mantenuto i requisiti ritenuti fondamentali ed indispensabili per la realizzazione di interventi eco-sostenibili.

domenica 25 marzo 2007

PROGETTO HYDROSOL - Idrogeno dal sole

Si chiama Hydrosol il progetto che potrebbe rivoluzionare con la produzione di idrogeno verde il futuro energetico mondiale. L'idea nuova riguarda il tipo di alimentazione necessario per procedere all'elettrolisi, in cui si separano dall'acqua l'idrogeno e l'ossigeno. Ai combustibili fossili classici, necessari per ottenere la scissione, gli scienziati hanno sostituito l'energia del sole e la produzione di idrogeno avviene grazie ad un reattore solare a zero emissioni di CO2. Nel giro di dieci anni i prezzi dell'idrogeno ecologico potrebbe essere competitivi con quelli dell'idrogeno prodotto dal gas naturale. La chiave di volta che ha permesso di realizzare il nuovo processo sta nell'uso di nanomateriali ad alte capacita' di separazione dell'acqua in grado di sopportare cicli di ossidazione e riduzione. Tali materiali sono stati usati per rivestire il reattore solare monolitico che diventa cosi' capace di ripetere il processo di separazione continuamente senza che avvengano modificazioni. Il reattore monolitico in se' non e' una novita', viene gia' utilizzato come convertitore nelle automobili catalitiche, ma per la prima volta la geometria del reattore e' stata trasferita con successo alle applicazioni solari. Il progetto Hydrosol ha vinto, insieme al sistema stereoscopico ad alta energia e al progetto APOPTOSIS, il premio Descartes per la ricerca della Commissione europea, pari ad un milione di euro. Ma l'idea, frutto della collaborazione di quattro team in campi complementari di ingegneria di diversi paesi, Grecia, Germania, Danimarca, Gran Bretagna, ha gia' attirato l' attenzione internazionale. Nel 2005 ha vinto il premio ''Global 100 Eco-Tech'' all' esposizione internazionale giapponese di Aichi dove e' stato scelto come ''una tecnologia ambientale che contribuisce in modo significativo alla soluzione globale dei problemi ambientali e alla creazione di un futuro sostenibile''. Un altro riconoscimento e' arrivato a Hydrosol alla partnership internazionale per l'economia dell'idrogeno(IPHE). Al di la' dei premi i risultati di questo progetto di ricerca diventano una pietra miliare per un grosso potenziale di sviluppo dell'idrogeno a partire da fonti rinnovabili sul lungo periodo. Si apre cosi' la possibilita' di garantire l' approvvigionamento energetico anche a regioni del mondo con scarse risorse energetiche, ma ricche in energia solare. (ANSA).

(ANSA) - ATENE, 24 MAR - Studiosi greci hanno realizzato per la prima volta un reattore solare per la produzione di idrogeno grazie a vapore acqueo e energia solare. Il programma da cui e' scaturita questa sensazionale invenzione si chiama 'Hydrosol' e - scrivono i ricercatori - "puo' funzionare a ciclo continuo". "Ora abbiamo realizzato un reattore con una potenza di 100 kilowatt - dicono - Cominceremo a lavorare a uno da un megawatt, entro cinque anni a uno da 10 MW e dopo ancora a uno da 100 MW ".
Quando si leggono numeri così mirabolanti, un po 'di cautela è d'obbligo.
E' possibile ottenere qualche informazione in più dal sito
ecoage; l'idrogeno verrebbe prodotto facendo fluire il vapor d'acqua in un reattore monolitico di ceramica, resistente alle alte temperature.
La geometria del reattore è a nido d'ape, con molti canali paralleli delle dimensioni di un millimetro, ricoperti da uno strato di nanomateriali attivi. (Nell'
immagine qui a sinistra si vede un canale analogo, ma a sezione quadrata)
Quando il vapore passa nei canali, l'ossigeno è assorbito dallo strato e l'idrogeno viene così liberato. Per "ripulire" il nanomateriale dall'ossigeno è necessario scaldarlo; qui entra in gioco l'energia solare. Il reattore viene infatti riscaldato da un concentratore a energia solaretermica.
Questa tecnologia di produrre dell'idrogeno è interessante perchè è semplice (non occorre il passaggio intermedio dell'elettrolisi) e il reattore non ha parti mobili.
Tuttavia, come scrivevo prima, occorre un po' di cautela. E' opportuno fare ad esempio una semplice considerazione energetica; anche se si riuscisse ad usare tutta la potenza solare incidente di 1 kW/m² e a concentrarla senza alcuna perdita per riscaldare il reattore e liberare l'O2, per avere un impianto da 100 kW occorrerebbero almeno 100 m² di terreno libero! (In realtà la superficie richiesta dovrà essere un po' maggiore a causa delle perdite del processo. Occorre inoltre tenere conto dell'energia ulteriore che deve essere fornita per comprimere eeventualmente liquefare l'idrogeno).
Dal momento che l'energia solare è molto diluita, dubito che sarà possibile, anche con questa interessante invenzione, raggiungere le concentrazioni di potenza dei combustibili fossili. Dobbiamo imparare a vivere con più lentezza.

mercoledì 21 marzo 2007

Le "trappole" dello Scambio sul posto

Vorrei evidenziare una cosa di cui mi sono accorto solo ora (menzus chi mai) leggendo il manuale operativo dello scambio sul posto con data 12-04-2006, e cioè prima dell'entrata in vigore dell'ultimo decreto del feb 2007.
Tutto nasce dalla frase riportata a pag 12 cap. b2)
".....l’incentivo viene erogato dal Gestore del sistema elettrico-GRTN con riferimento all’energia elettrica prodotta e consumata nell’ambito della disciplina dello scambio sul posto."


Inoltre, a pagina 12 e 13:

"In particolare la deliberazione n. 40/068 ha definito la produzione incentivata con riferimento all’anno i (PRDi), come la produzione resa disponibile, nell’anno i, alle utenze del Richiedente in applicazione della disciplina del servizio di scambio sul posto e pari a:
PRDi = Prodi – Si se Si ≥ 0

PRDi = Prodi – (Si + Pi) se Si <>
dove:
- Prodi è la quantità di energia elettrica prodotta nell’anno i;
- Si è il Saldo annuale dell’anno i;
- Pi è il Prelievo dell’anno i, calcolato, nell’ambito dello scambio sul posto.... "


In athèras paraulas, il GSE paga tutta l'Energia prodotta dall'impianto solo se questa è inferiore ai propri consumi! quindi attenzione, si ribadisce ancora una volta il fatto che se si vuole usufruire dello scambio sul posto conviene dimensionare l'impianto in base ai consumi medi stimati nell'arco di 3 anni. Gli esempi riportati da pag. 15 a pag. 17 dello stesso manuale chiariscono bene questo fatto.
Non ci rimane che aspettare per sapere se l'Autorità cambierà qualcosa in virtù del nuovo decreto sul "Conto Energia" del feb.07, ma ritengo che questo sarà un punto fermo.

Beppe Grillo a Cagliari

Da non perdere


Arriva a Cagliari lo spettacolo Reset di Beppe Grillo il 13 giugno 2007 all'Anfiteatro romano, ma già dal 21 marzo sono diponibili i biglietti in prevendita ai botteghini.
I biglietti per lo spettacolo sono disponibili da oggi 21 marzo presso i punti vendita del Circuito Green Ticket al costo di 30€ per la platea numerata, 25€ per il 1° e 2° anello e 20 € per il terzo anello.
http://www.shardanas.net/dettagli_news.asp?id_news=85
http://www.sardegnaoggi.it/notizie.php?notizia=8555

ENEL: TETTI FOTOVOLTAICI SU 1.200 CABINE PRIMARIE

(ANSA) - ROMA, 21 MAR - Impianti fotovoltaici su oltre 1.200 cabine primarie dell'Enel. Lo ha annunciato il responsabile di Enel.si, Riccardo Felicioli, parlando alla presentazione delle ''Giornate del sole'', iniziativa che dal 25 marzo, e fino a settembre, sara' in 25 citta' italiane per promuovere le energie rinnovabili e il risparmio energetico. La campagna e' realizzata da Enel insieme con Cittadinanzattiva, Legambiente, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori. ''Nei prossimi 5 anni - ha ricordato Felicioli - l'Enel investira' 4,1 miliardi di euro nelle rinnovabili e una parte significativa andra' a fotovoltaico e solare''. In tal senso, ha riferito Felicioli, ''stiamo installando impianti fotovoltaici su oltre 1.200 cabine primarie per oltre 20 MW'' in tre anni. ''Lo scorso anno - ha ancora detto il responsabile di Enel.si - abbiamo costruito impianti fotovoltaici per 8 MW e nello stesso tempo abbiamo distribuito 8 milioni di lampadine a basso consumo e 2 milioni di kit rompigetto. Il tutto pari a un risparmio di 150 mila tonnellate di Co2''. Sempre nel piano d'azione per le rinnovabili, l'Enel ha inaugurato tre nuovi impianti fotovoltaici sul tetto della sede centrale mentre per gli amanti della natura incontaminata, c'e' il progetto per le piccole isole, fondato su rinnovabili e biocombustibili. (ANSA). GU

martedì 20 marzo 2007

Quadro riassuntivo GENERAZIONE DISTRIBUITA

Cosa è la generazione distribuita? Riguarda da vicino quanti vogliono realizzare impianti di generazione Elettrica da fonti rinnovabili e connetterli in rete. Ecco un piccolo promemoria:
http://tecnologie_energetiche.die.unipd.it/documenti/Atti%20ENERGY%20TECHNOLOGY%2006/Relazione_Turri_&_C_.pdf

L’efficienza energetica e il rilancio del solare in italia


Bisognerebbe andarci....

venerdì 16 marzo 2007

Detrazioni Irpef per le ristrutturazioni edilizie

La procedura è illustrata nelle istruzioni per la compilazione del modello 730 per la dichiarazione dei redditi del 2006

16/03/2007 - In vista della dichiarazione dei redditi dell’anno 2006, torniamo a fare il punto sulla questione delle detrazioni Irpef per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio.Qualche settimana fa è stato pubblicato dall’Agenzia delle Entrate il modello 730/2007, corredato delle istruzioni per la compilazione. La Sezione III del Quadro E del modello riguarda, tra le altre cose, la detrazione del 41% e/o del 36% delle spese per le ristrutturazioni. Spese ammissibiliNelle istruzioni sono riepilogati gli interventi ammissibili:– manutenzione straordinaria sulle singole unità immobiliari di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e sulle loro pertinenze;– manutenzione ordinaria e straordinaria sulle parti comuni di edifici residenziali;– restauro e risanamento conservativo;– ristrutturazione (ad esempio quelle finalizzate al risparmio energetico, alla sicurezza statica ed antisismica, all’eliminazione delle barriere architettoniche, alla cablatura degli edifici, al contenimento dell’inquinamento acustico, alla realizzazione di parcheggi pertinenziali);– interventi di bonifica dall’amianto.Tra le spese che danno diritto alla detrazione rientrano quelle sostenute per:– progettazione dei lavori;– acquisto dei materiali;– esecuzione dei lavori;– altre prestazioni professionali richieste dal tipo d’intervento;– relazione di conformità degli stessi alle leggi vigenti;– perizie e sopralluoghi;– imposta sul valore aggiunto, imposta di bollo e diritti pagati per le concessioni, le autorizzazioni, le denunce di inizio lavori;– oneri di urbanizzazione;– la redazione della documentazione obbligatoria atta a comprovare la sicurezza statica del patrimonio edilizio;– altri eventuali costi strettamente inerenti la realizzazione degli interventi e gli adempimenti posti dal regolamento n. 41 del 18 febbraio 1998.Condizioni per usufruire delle detrazioniPossono usufruire di tale agevolazione i soggetti che possiedono o detengono (in locazione o comodato) l’immobile sul quale sono stati effettuati gli interventi. Ha diritto alla detrazione anche il familiare convivente, purché abbia sostenuto le spese e le fatture e i bonifici siano a lui intestati.Per usufruire della detrazione è necessario aver trasmesso la comunicazione preventiva al Centro Operativo di Pescara e che i pagamenti siano stati effettuati tramite bonifico bancario o postale da cui risulti la causale del versamento, il codice fiscale del soggetto beneficiario della detrazione ed il numero di partita Iva o il codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato. La trasmissione del modulo di comunicazione al Centro Operativo di Pescara deve essere effettuata prima di iniziare i lavori ma non necessariamente prima di aver effettuato tutti i pagamenti delle relative spese di ristrutturazione.Per le spese sostenute a partire dal 4 luglio 2006 le fatture dell’impresa che esegue i lavori debbano evidenziare, in maniera distinta, il costo della manodopera utilizzata (decreto Bersani).Percentuali della detrazioneLe istruzioni specificano che la detrazione d’imposta è pari al:- 41% per le spese sostenute dal 1° gennaio 2006 al 30 settembre 2006;- 36% per le spese sostenute dal 1° ottobre 2006 al 31 dicembre 2006.Fa fede la data della fattura.Limite di spesaLa spesa su cui applicare la percentuale non può superare il limite di 48.000,00 euro, riferito alla persona fisica e ad ogni singola unità immobiliare sulla quale sono stati effettuati gli interventi di recupero. Per le spese sostenute dal 1° ottobre 2006 al 31 dicembre 2006 il limite di spesa va riferito alla singola unità immobiliare e quindi, in caso di più soggetti aventi diritto alla detrazione (comproprietari ecc.), il limite di spesa di 48.000 euro va ripartito tra gli stessi.La detrazione deve essere ripartita in 10 rate annuali di pari importo. Tuttavia, i contribuenti di età non inferiore a 75 e 80 anni possono ripartire la detrazione rispettivamente in 5 e 3 quote annuali di pari importo.

da http://www.edilportale.com/edilnews/NpopUp.asp?idDoc=9524&idCat=15

sabato 10 marzo 2007

Elenco Norme Impianti Fotovoltaici

Ecco dove recuperare l'elenco aggiornato delle norme CEI relative agli impianti fotovoltaici, che sono regolate dal Comitato Tecnico CT-82.
Bisogna entrare nel sito:
e impostare la maschera di query nel modo seguente:


Le specifiche tecniche comprensive di tutte le norme necessarie per la realizzazione degli impianti fotovoltaici sono reperibili qui: http://www2.minambiente.it/news/docs//bando_pmi_16_01_07/Allegato_A_Specifica_Tecnica_Fotovoltaico.pdf


Scambio sul posto e fotovoltaico - concetti fondamentali

Cosa si intende con il termine scambio sul posto
Con il termine scambio sul posto si intende il servizio erogato dall’impresa distributrice competente nell’ambito territoriale in cui è ubicato l’impianto che consiste nell’operare un saldo annuo tra l’energia elettrica immessa in rete dall’impianto medesimo e l’energia elettrica prelevata dalla rete.È possibile avvalersi dello scambio sul posto solo se il punto di immissione e di prelievo dell’energia elettrica scambiata con la rete coincidono.

Per quali impianti si applica lo scambio sul posto
Lo scambio sul posto si applica per gli impianti di potenza fino a 20 kW alimentati dalle fonti rinnovabili e dai rifiuti ammessi a beneficiare del trattamento previsto per le fonti rinnovabili, ad eccezione delle centrali ibride definite come le centrali che producono energia elettrica utilizzando sia fonti non rinnovabili, sia fonti rinnovabili, ivi inclusi gli impianti di cocombustione, vale a dire gli impianti che producono energia elettrica mediante combustione di fonti non rinnovabili e di fonti rinnovabili.

Quali sono i vantaggi dello scambio sul posto
Il servizio di scambio sul posto consente ad un cliente di utilizzare i servizi di rete per “immagazzinare” l’energia elettrica immessa quando non ci sono necessità di consumo e di ri-prelevarla dalla rete quando gli serve. Lo scambio sul posto comporta pertanto il venir meno del costo di acquisto dell’energia elettrica per una quantità pari a quella prodotta dall’impianto (sia la quota auto-consumata immediatamente sia la quota immessa in rete e ri-prelevata successivamente).Lo scambio sul posto è alternativo alla vendita di energia elettrica: pertanto, nell’ambito dello scambio, le immissioni di energia in rete non possono essere vendute.L’energia elettrica immessa in rete e non consumata nell’anno di riferimento costituisce un credito, in termini di energia ma non in termini economici, che può essere utilizzato nel corso dei tre anni successivi a quello in cui matura. Al termine dei tre anni successivi, l’eventuale credito residuo viene annullato. Tale quantità di energia elettrica immessa in rete e mai consumata non può essere pagata poiché nell’ambito della disciplina dello scambio sul posto non è consentita la vendita.Pertanto lo scambio sul posto presenta vantaggi qualora, su base triennale, il consumo di energia elettrica risulti mediamente pari o superiore alla produzione. In caso contrario sarebbe consigliabile scegliere, anziché lo scambio sul posto, la vendita di energia elettrica (vedi
manuale operativo - paragrafo 1, lettere a) o b))

Qual è il rapporto tra il soggetto che richiede lo scambio sul posto e il sistema elettrico
Il soggetto che richiede l’applicazione del servizio di scambio sul posto viene considerato, dal punto di vista del sistema elettrico, come un cliente finale, libero o vincolato, e non come un produttore. Pertanto tale soggetto non è tenuto alla stipula dei contratti necessari per poter immettere energia nella rete, né a pagare/ricevere i corrispettivi normalmente previsti per i produttori. Tale soggetto è invece tenuto alla stipula dei normali contratti previsti per i clienti finali e alla relativa regolazione economica. A decorrere dal 13 febbraio 2006 (data di entrata in vigore della delibera
n. 28/06) il soggetto che intende avvalersi dello scambio sul posto può essere sia un cliente libero che un cliente vincolato.

A chi ci si deve rivolgere per l’erogazione del servizio di scambio sul posto
Ai fini dell’erogazione del servizio di scambio sul posto, occorre rivolgersi all’impresa distributrice competente nell’ambito territoriale in cui è ubicato l’impianto. Tale impresa propone, entro 30 giorni dal ricevimento della richiesta, una bozza di contratto per lo scambio sul posto, indicando altresì le tempistiche previste per l’attivazione del servizio di scambio comprensive dell’eventuale adeguamento o realizzazione della connessione.

Chi è il Richiedente
Il Richiedente è il soggetto che richiede il servizio di scambio sul posto dell’energia elettrica prodotta da un impianto alimentato da fonti rinnovabili di potenza nominale non superiore a 20 kW, di cui è titolare o ne ha la disponibilità.
Chi è il Gestore contraente
Il Gestore contraente è l’impresa distributrice competente nell’ambito territoriale in cui è ubicato l’impianto del Richiedente: è la controparte contrattuale del Richiedente per la stipula del contratto per il servizio di scambio sul posto.

tratto da: http://www.autorita.energia.it/elettricita/chiarimenti/scambiosulposto.htm
A proposito di scambio sul posto, ecco dove reperire il manuale operativo predisposto dall'Autorità la cui ultima versione risale al 12 Aprile 2006:
http://www.autorita.energia.it/elettricita/chiarimenti/scambiosulposto_manuale.pdf

giovedì 8 marzo 2007

Le banche danno credito alle fonti rinnovabili

Mutui verdi e prestiti agevolati per l’installazione di impianti di produzione di energia pulita

08/03/2007 – In attesa della delibera dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas, che darà ufficialmente il via libera alle domande per accedere al Conto Energia, il sistema del credito è già pronto per proporre mutui e prestiti a tassi agevolati per l'installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili.In questi giorni è in via di definizione un prestito a tasso agevolato della Cassa Depositi e Prestiti, la quale, in accordo con il Ministero dell’Ambiente, gestirà i 200 milioni di euro destinati dalla Finanziaria 2007 all’attuazione del Protocollo di Kyoto, 50 milioni dei quali saranno destinati alla promozione delle fonti rinnovabili.Abbiamo chiesto a Fabrizio Fabbri, Capo della Segreteria Tecnica del Ministro dell’Ambiente di anticiparci le caratteristiche del prestito della CDP.Edilportale: Quali sono i soggetti che potranno accedere al prestito?Fabrizio Fabbri: I soggetti saranno sia pubblici che privati.E.: Quali tipi di impianti saranno finanziabili?F.F.: Sarà finanziabile l’acquisto di piccoli impianti di produzione da fonti rinnovabili (orientativamente di potenza inferiore ai 20 kWp).E.: Quando sarà operativo il prestito?F.F.: Entro la fine di Marzo. Stiamo per varare i decreti attuativi ma al momento non so quanto tempo potrà passare prima che il fondo diventi realmente disponibile. Dal canto loro le banche offrono già dei prodotti (mutui e prestiti) dedicati a chi vuole installare impianti di produzione di energia pulita.Banca Etica, da sempre orientata a sostenere le iniziative imprenditoriali ad alto valore ambientale, propone Fotovoltaico 100, un finanziamento per l’installazione di un impianto fotovoltaico fino a 20 KW di potenza, che comprende i costi di progettazione, estensione garanzie, assicurazione. Le richieste di finanziamento possono essere presentate alla banca indipendentemente dall’accesso ad incentivi o contributi: la valutazione verrà infatti svolta sulla possibilità di rientro del cliente anche in assenza dell’incentivo. La Banca si riserva di richiedere garanzie aggiuntive (es: cessione del credito in Conto Energia, garanzie ipotecarie, ecc...).Banca Sella ha messo a punto il Finanziamento Ecologico, rivolto a privati e imprese costruttrici che vogliano realizzare interventi sulle abitazioni principali (costruzioni o ristrutturazioni) finalizzati al risparmio energetico, al recupero delle acque e dei consumi, alla climatizzazione a pannelli radianti, alla salvaguardia dell'ambiente. Il plafond messo a disposizione è di 25 milioni di euro. Possono richiederlo sia privati che imprese per importi massimi di 50mila euro e un durata fino a 8 anni a un tasso variabile, oppure come mutuo con garanzia ipotecaria rimborsabile in 12 anni.Unisce invece i vantaggi del leasing all’opportunità di utilizzare energia da fonti rinnovabili Leasenergy, la proposta di Intesa Leasing rivolta alle imprese per la la realizzazione di impianti fotovoltaici ed eolici, centrali idroelettriche, impianti di cogenerazione ed impianti geotermici.È dedicato a chi deve realizzare un impianto fotovoltaico per la trasformazione dell’energia solare con contributi in “conto energia”, il Mutuo Energia proposto da Unicredit. L’importo può coprire fino al 100% della spesa prevista per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico, da € 50.000 a € 120.000 (fermo restando il valore di perizia del 50% dell’immobile su cui insiste).Molti altri prodotti sono stati messi a punto dalle Banche di Credito Cooperativo che hanno siglato un accordo con Legambiente per proporre finanziamenti a tassi agevolati ad enti pubblici, associazioni, aziende agricole, imprese e privati interessati all’installazione di impianti solari termici, fotovoltaici, mini-eolici ed a biomasse.

lunedì 5 marzo 2007

Rapporto GSE 2006

05-03-2007 Presentato oggi a Roma, nel corso del convegno "Le fonti rinnovabili nel sistema elettrico italiano", il Rapporto che illustra le attività del Gestore dei Servizi Elettrici nell'anno 2006
http://www.grtn.it/ita/chisiamo/documenti/20070302_Rapporto2006.pdf

venerdì 2 marzo 2007

Conto Energia: guida e precisazioni GSE

Non saranno accettate domande inoltrate prima della delibera dell'Aeeg

02/03/2007 - Con un comunicato del 28 febbraio scorso, il GSE (Gestore dei Servizi Elettrici) invita i soggetti che intendono usufruire del Conto Energia, a presentare le richieste di concessione delle tariffe incentivanti solo dopo l’adozione, da parte dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, della Delibera di cui all’art. 10, comma 1 del DM 19 febbraio 2007.La suddetta Delibera sarà adottata entro il 25 aprile 2007. Le domande presentate al Gestore dei Servizi Elettrici prima dell’entrata in vigore della Delibera dell’AEEG – conclude il comunicato – non saranno prese in considerazione. Nei giorni scorsi il GSE aveva precisato che il decreto sarebbe diventato pienamente operativo a partire dalla data di pubblicazione della Delibera dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas prevista entro sessanta giorni. Per informazioni il GSE ha attivato il numero verde 800.16.16.16 (lunedì-venerdì dalle ore 9 alle ore 18, esclusi i festivi).

mercoledì 28 febbraio 2007

Càntu si balanzàt cun su fotovoltaicu?


Quanto si può guadagnare con un impianto da 1 kWp in conto energia?

Faccio quattro conti di massima.Un impianto da 1 kWp installato in Sardegna produce in media 1.400 kWh ogni anno.Moltiplicando la produzione annuale per la tariffa incentivata indicata in tabella a seconda del tipo di installazione si ottiene il ricavo teorico in conto energia.
Supponiamo che sia un impianto parzialmente integrato nelle strutture dell'edificio. Ricadiamo nella colonna 2, pertanto si ha:


1.400 kWp x 0,44 € = 616 €

A questo guadagno deve poi aggiungersi il risparmio ottenuto in bolletta grazie all'autoconsumo di energia elettrica (scambio sul posto). Nel caso in cui l'Energia elettrica prodotta dai pannelli è superiore al consumo, l'eccedenza viene ceduta automaticamente in rete in base alla tariffa di consumo (es. 0,18 €/kW). Le eccedenze sono scontate direttamente in bolletta.
Il risparmio economico in net metering ottenibile da un impianto fotovoltaico tramite autoconsumo e cessione delle eccedenze è il seguente:

1.400 kWp x 0,18 € = 252 €

Complessivamente il guadagno economico annuale per l'utente è pari a:
616 € + 252 € = 868 €

venerdì 23 febbraio 2007

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto CONTO ENERGIA 2007

23/02/2007 - È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 45 del 23 febbraio il nuovo decreto sul Conto Energia.Il provvedimento recante: “Nuovi criteri per l’incentivazione della produzione di energia elettrica mediante conversione fotovoltaica della fonte solare in attuazione dell’articolo 7 del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387” modifica la normativa vigente, costituita dal DM del 28 luglio 2005 modificato dal successivo decreto del 6 febbraio 2006.Il decreto disciplina l’accesso alle tariffe incentivanti per chi produce energia attraverso impianti fotovoltaici, e fissa le tariffe da un minimo di 36 ad un massimo di 49 centesimi di euro per kWh prodotto, innalzandole rispetto alla normativa previgente.Altra novità riguarda la certificazione energetica dell’edificio, richiesta solo per avere diritto al premio aggiuntivo (art. 7) e non più requisito per accedere alle tariffe incentivanti. È previsto un ulteriore aumento dell’incentivo, anche fino al 30%, per i piccoli impianti che alimentano le utenze di edifici sui quali gli interessati effettuano interventi di risparmio energetico adeguatamente certificati.È stato introdotto un incremento del 5% delle tariffe incentivanti per le scuole pubbliche, gli ospedali pubblici e gli impianti integrati negli edifici e installati in sostituzione di coperture contenenti amianto e per gli enti locali con popolazione inferiore a 5.000 abitanti.Modificato anche l’obiettivo nazionale di potenza fotovoltaica da installare: dai 2000 MW entro il 2015, previsti dalla bozza precedente, si è passati a 3000 MW entro il 2016.Con un Comunicato stampa il GSE fa sapere che il decreto diverrà pienamente operativo a partire dalla data di pubblicazione della Delibera dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas prevista entro sessanta giorni. Per informazioni il GSE ha attivato il numero verde 800.16.16.16 (lunedì-venerdì dalle ore 9 alle ore 18, esclusi i festivi).
Il decreto è scaricabile dal sito: http://gazzette.comune.jesi.an.it/2007/45/4.htm

martedì 20 febbraio 2007

Dal 1° Luglio 2007 si cambia!! compriamo solo Energia Verde!

Fino ad oggi non potevamo scegliere l’energia in arrivo al nostro contatore. Ora dal 1° Luglio si può, perchè anche l'utente domestico diventa cliente idoneo
Il Decreto Bersani ha definito le tipologie di consumatori alle quali è consentito di accedere al mercato libero.Sono clienti idonei:

a decorrere dal 1 gennaio 2000
i clienti finali con consumi non inferiori a 20 GWh;i gruppi di imprese, i consorzi e le societa' consortili , aventi consumi non inferiori a 20 GWh, con dimensione minima di 1 GWh.

a decorrere dal 1 gennaio 2002
i clienti finali con consumi non inferiori non inferiori a 9 GWh;i gruppi di imprese, i consorzi e le societa' consortili non inferiori a 9 GWh, con dimensione minima di 1 GWh;ogni cliente finale il cui consumo sia risultato nell'anno precedente superiore a 1 GWh in ciascun punto di misura considerato e superiore a 40 GWh come somma dei suddetti punti di misura.

a decorrere dal 1 Maggio 2003
la soglia di consumo minimo per poter accedere al mercato libero è stata abbassata a 100 mila kWh, con la possibilità dunque anche per piccole e medie imprese di affacciarsi su questo mercato.L'Unione Europea ha inoltre approvato in data 4 giugno 2003 un pacchetto normativo che prevede:

a decorrere dal 1 Luglio 2004
sono clienti idonei tutte le imprese, grandi o piccole

a decorrere dal 1 Luglio 2007
tutti gli utenti potranno scegliere liberamente il gestore da cui rifornirsi con conseguente apertura totale del mercato

Per approfondimenti: http://www.la220.it/energia-La220/energia-casa/energia-verde-casa.php
http://www.cenpi.com/repository/Mercato_Libero/Mercato_libero_cenpi.pdf

martedì 6 febbraio 2007

Impianti eolici: Linee guida Ministero

Perché questa guida
Il crescente sviluppo dell’energia eolica negli ultimi anni ha posto la necessità di una valutazione paesaggistica dei progetti di installazione degli impianti.
Tale necessita è frutto non solo del crescente impegno per uno sviluppo sostenibile ma anche di politiche più generali volte a garantire una qualità paesaggistica diffusa, coerentemente con i principi sanciti dalla Convenzione Europea del Paesaggio, ratificata dal Governo italiano con la legge 14 del gennaio 2006.
E’ in questo quadro che s’inserisce il manuale, curato dal Ministero dei beni e attività culturali, sulla progettazione e la valutazione degli impianti eolici, presentato il 26 febbraio scorso dal Sottosegretario del MiBac, Danielle Mazzonis.
Le linee guida, da una parte, si rivolgono ai progettisti che si applicano ad un nuovo progetto di realizzazione di un impianto eolico di qualsiasi dimensione, perché prendano coscienza dell'opportunità di un'integrazione del punto di vista paesaggistico, a partire dalle prime fasi di progettazione. Ma sono rivolte anche ai valutatori, ai quali spetta il compito di verificare le compatibilità degli interventi dal punto di vista paesaggistico, perché abbiano gli strumenti necessari ad una valutazione ponderata, nel merito delle proposte progettuali.
Tale pubblicazione vuole essere un punto di riferimento per dare omogeneità sul piano nazionale e, nel contempo, diventare uno strumento di lavoro.
Le linee guida partono dalla volontà di capovolgere il processo di progettazione, partendo dall'analisi attenta dei luoghi con la consapevolezza che gli interventi eolici possano portare un grande cambiamento al territorio e, quindi, e' necessario intervenire in maniera compatibile e appropriata.
Il manuale fa parte della collana "Linee guida per l'inserimento paesaggistico degli interventi di trasformazione territoriale", a cura della Direzione generale per i beni architettonici e paesaggistici del MiBac ed è frutto di un lavoro congiunto tra il MiBAC e il Politecnico di Milano.
Il manuale del MiBac rappresenta un contributo culturale per la redazione delle linee-guida previste dal Decreto legislativo n.387/2003, che saranno frutto della concertazione dei Ministeri dell'Ambiente, dello Sviluppo Economico e dei Beni Culturali, in Conferenza unificata.

giovedì 1 febbraio 2007

Master in Energie rinnovabili - Ia edizione

La prima edizione del Master in Energie rinnovabili, proposto da Sardegna Ricerche in collaborazione con il CRS4 e le Università di Cagliari e Sassari, ha come obiettivo quello di formare tecnici d'impresa altamente qualificati per promuovere soluzioni innovative per lo sviluppo di tecnologie volte al risparmio energetico.